Il Santuario della Madonna dei Bagni è uno dei più antichi Santuari dell’Italia Meridionale. Nel 1500 esso non era altro che un piccolo arco di pietra, sotto il quale era dipinta un’immagine della Madonna. Ma quell’ arco non era sufficiente ad appagare la fede e la pietà dei buoni cristiani, e si pensò allora di costruire una Cappella.
La folla dei fedeli, che affluiva a quella devota Chiesina per venerare la Madre di Dio, costrinse a costruire nel 1600 un maestoso tempio a tre grandi navate, come tuttora esiste.
La facciata del tempio si sviluppa lungo il margine della strada nazionale che va da Napoli a Reggio Calabria. Di stile barocco presenta già nella sua stesura rettilinea un equilibrio classicheggiante. Tre ampi fornici con archi a tutto sesto, immettono nell’arioso pronao che si stende per tutta l’ampiezza delle tre navate dell’interno. Il fornice centrale è affiancato da due fornici minori di forma rettangolare che si chiudono con arco scemo. Il timpano arcuato mostra al centro la spezzatura barocca.
Sotto il timpano si apre un’ampia finestra con cornice prettamente barocca. Ai lati, in rispondenza dei fornaci minori del paino terra, si aprono due piccole finestre, ugualmente barocche ed ai lati di esse, sia a destra che sinistra si svolgono due davanzali conclusivi. Tutta la facciata è scandita da lesene corinzie.
L’interno, ampio e luminoso, è a tre navate, tutte coperte a volta. La volta della navata centrale è decorata con affreschi del D’Agostino, si svolge in tre ampi archi, oltre i quali si apre l’arco che immette nel transetto, la cui parte centrale è coperta dalla cupola. Oltre l’arco trionfale l’abside chiude lo sviluppo della navata centrale e nella sua parte terminale si erge l’altare maggiore ed il trono della Vergine. Altare e trono sono costruiti in marmi pregiati. Nelle pareti laterali dell’abside sono due ampie tele seicentesche che rappresentano la natività della Madonna, quella a sinistra, e la presentazione del Tempio di nostro Signore, quella a destra. Nella volta dell’abside è dipinta l’Annunciazione, opera del Postiglione. Del medesimo pittore sono i due Apostoli Pietro e Paolo dipinti in alto sulla testata della chiesa.
In fondo all’abside è il quadro della Madonna dei Bagni. La Vergine è assisa sulle nubi e è accompagnata da angeli. Gesù Bambino è seduto sulla sua gamba destra e regge con la mano destra il segno della Croce, mentre quella mano sinistra è stretta in quella della Madre. In basso si ergono statuarie figure del Battista, protettore di Angri e quella di Giovanni l’Evangelista dall’altro lato.
Fra queste due figure si vede in lontananza il fosso dell’acqua miracolosa, con un sacerdote che benedice circondato dai fedeli, e più lontano ancora i monti del Sarnese. Il dipinto, come abbiamo già detto avanti, è opera del pittore Simone Villani di Torre del Greco che lo eseguì nel 1639. Restaurato nel 1853, come è notato sul dorso della tela, fu danneggiato lievemente nei bombardamenti del 1943 e di nuovo restaurato dal prof. Lorenzo Iovino nel 1951. Nei due bracci del transetto sono posti altri quattro altari, due per parte. Ad ogni arco della navata centrale corrisponde in quella laterali una piccola cupola, queste avevano al centro un lanternino, essi furono tutti demoliti dopo i gravi danni riportati dagli eventi bellici nel 1943. Il dipinto di maggiori proporzioni e di maggiore importanza è quello della cupola, opera della pittrice romana Rossana Lancia. Negli intradossi dei quattro archi che reggono la cupola sono dipinte figure di Profeti, anche esse opere del Postiglione.
Nei pennacchi invece sono dipinte figure allegoriche di virtù. La pittrice della cupola ha impostato il suo lavoro nel gruppo degli Apostoli che attorniano la tomba vuota, nella quale è rimasta la sindone bianca simile ad un bozzolo vuoto dal quale, pare, sia volata via la farfalla. Al lato sinistro del gruppo degli Apostoli tre figure muliebri rappresentano estasi, stupore e preghiera, i sentimenti cioè suscita nell’umanità dalla definizione dogmatica della gloriosa Assunzione della Vergine. Tutt’intorno, nella restante parte del cerchio, sono disposti i Santi che nei loro scritti hanno celebrato il dogma: San Bernardino da Siena, San Tommaso d’Aquino, Sant’Alfonso de’ Liguori, San Giovanni Damasceno, San Bonaventura, Sant’Antonio da Padova; al centro, tra questi Santi si erge la figura di Pio XII, il Papa della proclamazione del dogma, ed a lui San Francesco presenta, in modellino, la chiesetta della Porziuncola dalla quale uscì l’Ordine dei Frati Minori, cavalieri dell’Assunta. Al centro della cupola è la madonna che ascende estatica verso l’infinito.
Così dalle umili origini della edicola posta sulla strada e dedicata alla Regina del Cielo è nato questo Santuario al quale per quattro secoli la pietà dei fedeli ha recato incessantemente il suo contributo di arte e la sua testimonianza di amore. |